Verrà inaugurato il 9 agosto, a Silanus, a partire dalle ore 20:00, il nuovo polo culturale Sa Domo de sa Poesia Cantada dedicato alla poesia improvvisata in lingua sarda, realizzato grazie al lavoro svolto da Paolo Pillonca che, per oltre cinquant’anni, ha indagato sui misteri della poesia estemporanea in Sardegna. Con un allestimento di oltre 250 metri quadrati, progettato nei locali della Casa Aielli di Silanus (in Corso Vittorio Emanuele) messi a disposizione dall’amministrazione comunale che ha da subito creduto nel progetto proposto da Domus de Janas e finanziato con i fondi europei del programma Por Fers 2014-2020, la visita a questa mostra costituisce un momento importante di valorizzazione della didattica e dell’informazione, ma anche un piacevolissimo viaggio per gli utenti-visitatori che, percorrendo il museo, si sentono parte della narrazione, dei luoghi e delle azioni raccontate.
Il canto improvvisato in rima è un fenomeno antichissimo di cui si parla nei poemi omerici e nelle opere di Virgilio. Ancora oggi, in forme differenti, in molte regioni europee ed extraeuropee si gareggia in versi volanti che nascono e muoiono nello spazio di pochi secondi. Si può dire che ogni popolo ha un suo modo di cantare, ma in nessun’altra parte del mondo questa forma di spettacolo ha raggiunto un così alto livello tecnico e di contenuti come in Sardegna. Questo museo non poteva che nascere qui a Silanus, l’unico paese ad aver avuto, contemporaneamente e per oltre quarantacinque anni consecutivi (1953-1999), due poeti improvvisatori di eccellenza indiscussa: Mario Masala e Francesco Mura. Caso unico e irripetibile che fa del centro del Marghine un punto di riferimento assoluto per gli appassionati e gli studiosi del canto “a bolu”.