Il borgo di Silanus, nel Marghine, è conosciuto in tutto il mondo come il paese della longevità. Stupisce infatti la concentrazione di ultracentenari di entrambi i sessi che vivono in questo piccolo borgo sardo, studiato da scienziati di fama internazionale, che hanno reso Silanus un caso mondiale.
Il paese
Il paese di Silanus si trova a mezza collina, a un’altitudine di 432 metri s.l.m. con esposizione a sud est, su un territorio di circa 48,04 kmq, che comprende la parte centrale della catena del Marghine.
La zona dove ora sorge il paese risulta abitata fin dal periodo pre-nuragico. L’antica città romana sorgeva proprio sul moderno abitato, probabilmente nei pressi della cava di calce dove, secondo una tradizione, vi avrebbero lavorato anche alcuni cristiani condannati ai lavori forzati.
Nello stesso sito, i Cistercensi di Cabuabbas (Sindia) costruirono la chiesa di S. Lorenzo (XII sec.) costituente la chiesa della Grangia (dimostrato da qualche rudere e dalle porte murate). In epoca giudicale il paese, allora chiamato Sjlano, faceva parte della curatoria del Marghine, appartenente al giudicato di Torres o del Logudoro.
L’economia del paese si basa sulle attività agro-pastorali e sull’artigianato tipico con produzione di tappeti, dolci e pane. Il territorio, molto fertile, è coltivato con cereali, orzo, fave, olivi, viti e alberi da frutta.
La storia
L’antichissima antropizzazione della zona, che risale all’epoca preistorica, è dimostrata dai numerosi ritrovamenti archeologici sul territorio, come il complesso di Santa Sabina, costituito da un nuraghe, un pozzo sacro e una tomba dei giganti (quella di Pedra pinta), i betili nuragici di San Lorenzo e i nuraghi Corbos, S’ulivera e Madrone.
Nel periodo giudicale la villa di Silanus, denominata Silano, fece parte della curatoria del Marghine nel giudicato di Torres.
Nel 1259, con la morte della giudicessa Adelasia, la curatoria, contesa fra i Doria e gli Arborea, fu annessa al giudicato arborense. La villa passò in seguito al visconte di Narbona nel 1410 e nel 1420 agli Aragonesi, che la concessero in feudo al valenzano Bernardo Centelles. Ceduta nel 1439 a Salvatore Cubello, fu inclusa nel marchesato di Oristano sino al 1478.
A partire da questa data, il paese tornò a essere incluso nella contea di Oliva, infeudato prima ai Centelles, e poi per successione, ai Borgia.
Estinta la famiglia, la Villa fu concessa ai Pimentel con Maria Giuseppa, erede dei Borgia e moglie di Pietro Tellez Giron, ai quali rimase sino al riscatto definitivo del feudo nel 1843.
In base alle successive suddivisioni amministrative del territorio, fissate dal governo sardo-piemontese, Silanus fu incluso nel 1821 nella provincia di Cuglieri.
Nel 1848, fu compreso nella divisione amministrativa di Nuoro e, nel 1859, nella provincia di Sassari, circondario di Nuoro, mandamento di Bolotana.
Istituita la provincia di Nuoro, nel 1927 il paese entrò infine a far parte di tale provincia.